lunedì 25 luglio 2011
Visual mktg: "coinvolgere è più importante che esporre"
Gli spazi espositivi, fronte strada, a disposizione dei negozi, sono dei veri e propri spazi comunicativi....
Basta con l'utilizzo di tale strumento come classica vetrina per i prodotti, bisogna interpretare tale strumento come una potenziale possibilità per esprimere la propria comunicazione e la propria identità, in chiave shopping experience.
La giusta interpretazione è quella di considerare tale spazio come: "un palcoscenico" o "spazio narrante" capace di interpretare lo scenario commerciale attuale, cioè, quello di vendere emozioni, atmosfere (dinamicità) e non cose (staticità). Il coinvolgimento sensoriale è la base dello shopping experience, il consumatore non è più solo interessato dal prodotto, ma dal prodotto inserito nella giusta atmosfera.
Un esempio della corretta interpretazione, ovviamente con delle enormi considerazioni sui budget a disposizione, è rappresentata dalla vetrina interattiva di "Diesel".
Il flagship store di Piazza San Babila a Milano si presenta al pubblico con delle vetrine che sono delle installazioni digitali, animate da filmati, immagini e interventi grafici con i quali è possibile interagire grazie a una telecamera nascosta che riprende i passanti.
Un computer modificherà e genererà immagini nuove, visibili su due enormi schermi retroproiettati.
Il concept dell'istallazione, spiegato dall'azienda, farà da eco alla vita che scorre in piazza San Babila e alla popolazione di shopping addict e frenetici professionisti che l'attraversa ogni giorno. Una pausa perfetta dalla caotica vita cittadina. Il progetto è stato creato dal Diesel Creative Team in collaborazione con due agenzie specializzate in interactive art, Nanika (London) e Think & Make It di Milano.
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