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martedì 19 luglio 2011

Sei matite per pensare!!!!!!



“La maggiore difficoltà che si incontra nel pensare è la confusione… Emozioni, informazioni, logica, aspettative e creatività si affollano in noi. è come fare il giocoliere con troppe palle” Edward de Bono.




“Sei cappelli per pensare” (Rizzoli) è un libro di Edward de Bono nel quale viene illustrato il metodo dei sei cappelli che consente di scomporre il nostro modo di pensare e di affrontare una questione in gruppo, in modo efficace. Si tratta di interpretare ruoli fissi ((i cappelli) che incarnano diversi punti di vista, anche quello più lontano dalla nostra indole.

I partecipanti sono via via invitati ad essere razionali, emotivi, ottimisti, pessimisti, creativi o a moderare e commentare la discussione. Il metodo dei sei cappelli è facile da applicare, libera dai ruoli fissi creati dalla posizione e dal carattere, permettendo anche agli ottimisti di esprimere pensieri negativi, ai pessimisti quelli positivi, ai timidi di farsi avanti, ai razionali di provare a essere creativi.

Il team di design Gagarin ha applicato il metodo alle matite per facilitare il brainstorming durante una riunione.

I diversi colori delle matite rappresentano una determinata direzione del pensiero. Ogni partecipante sceglie una matita e si avvia quindi alla discussione con una mentalità cortispondente al colore della matita. Cambiando matita i partecipanti riorientano i loro pensieri sul tema rendendolo palese agli altri. Questo assicura che il gruppo possa pensare insieme in modo mirato.

BIANCO . INFORMAZIONE
Dati, fatti, informazioni conosciute o necessarie.

GIALLO . BENEFICI
Benets. Perché una cosa può funzionare.

ROSSO . SENSAZIONI
Sensazioni, impressioni, istinto e intuizione.

NERO . CRITICA
Potenziali criticità, perchè qualcosa potrebbe non funzionare.

VERDE . CREATIVITÀ
Creatività, possibilità, alternative, soluzioni e nuove idee.

BLU . SUPERVISIONE
Gestire il processo del pensiero, messa a fuoco, il passo successivo
e il piano d’azione


(via www.designplayground.it)

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